La “Confraternita dee Bae” ha 800 sfere di ceramica, alcune dal Kenya

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Gli alberi di Natale non sono solo di metallo, plastica o di legno, alcuni sono anche…di ceramica. O meglio, lo sono le decorazioni sfoggiate. L’associazione “Confraternita dee Bae in Ceramica” fa questo: addobba l’albero di Natale con qualcosa di stravagante e fatto a mano, una decorazione che colpisce. Il gruppo nasce a Nove, paese di antica tradizione ceramica, per valorizzare un patrimonio artistico e culturale tipico della zona. Un’attività artigianale radicata nel territorio, che ha reso Nove punto di riferimento di quest’arte, ma che ora non sta vivendo il suo periodo più florido. «I cambiamenti socio-economici degli ultimi decenni hanno interessato anche il nostro settore – spiega Alberto Tosin, presidente dell’associazione – e per evitare che questo patrimonio andasse perduto abbiamo deciso di agire».  

Ecco allora lo scopo della Confraternita che vuole aumentare il numero di artisti che donano una sfera frutto della loro personale interpretazione, tradizionale o contemporanea, del soggetto natalizio e del decoro locale. L’associazione conserva più di 800 manufatti, alcuni dei quali delicatissimi tanto da necessitare di parecchi restauri. L’elenco dei nomi degli artisti che negli anni hanno firmato e donato almeno una sfera è circa 160.  Alcune vengono da fuori regione, come nel caso della Sicilia, altre addirittura da Stati stranieri: ci sono sfere decorate da artisti kenioti.

Proprio per salvaguardare la secolare memoria storica dell’arte ceramica «la Confraternita ha promosso numerose iniziative, – racconta Tosin – allestendo gli ormai famosi “alberi dee bae” sia a Nove, sia nel distretto bassanese, oltre che a Isola Vicentina e a Padova». Ma come sono fatti esattamente? La struttura portante è in metallo e raggiunge l’altezza tra i quattro e i sei metri. Da questa pendono gli addobbi in ceramica finemente decorati, il tutto illuminato da un filo di luci natalizie. L’albero patavino è forse quello più ammirato perché si trova di fronte allo storico Caffè Pedrocchi, molto conosciuto anche fuori Padova. Le sfere in ceramica vengono esposte al pubblico e vendute per finanziare associazioni benefiche tra le quali Città della Speranza.

Le attività della Confraternita però non si fermano qui: «L’anno scorso abbiamo avviato un bel progetto con l’Istituto comprensivo P. Antonibon di Nove. Gli studenti di quinta elementare realizzano e decorano delle sfere che poi vengono appese su un albero a loro dedicato» perché «vogliamo che diventi una tradizione, un momento in cui i ragazzi condividono con la comunità un percorso di conoscenza immersiva dell’arte ceramica». E secondo il Presidente questa è la strada giusta, coinvolgere le nuove generazioni.

Articolo pubblicato: martedì, 13 Dicembre 2022