Al Musme di Padova si cena con la ricerca di Città della Speranza
Comunicati stampaNewsComunicati stampaPadova ,1 Dicembre 2023 – Città della Speranza e Musme, museo della storia della medicina di Padova, hanno organizzato #acenaconlaricerca, una serata speciale dedicata alla ricerca scientifica che incontra le imprese del territorio, una sessantina. Presenti tra gli altri il nuovo direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP) Eugenio Baraldi e il Presidente della Fondazione Andrea Camporese.
Un’occasione per far conoscere alcuni dei progetti dell’Irp e far appassionare alla scienza anche chi lavora in un campo diverso. Per questo motivo un primo momento è stato dedicato alla storia della Fondazione Città della Speranza a quelli che sono gli scopi e i progetti che porta avanti, mentre nella seconda parte della serata gli ospiti hanno esplorato il Musme e visto le potenzialità divulgative di un museo interattivo.
Andrea Camporese, Presidente della Fondazione, si è soffermato su un aspetto in particolare: «Le charity, come noi, sono imprese sociali e come tali devono essere gestite, con trasparenza e rispetto perché anche un euro donato è importante per una persona che sceglie noi e ha fiducia nella ricerca».
Proprio sul tema della ricerca scientifica è intervenuto il professor Eugenio Baraldi, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, fondato nel 2012 da Città della Speranza: «La Torre di Padova un tempio della solidarietà socialee umana in cui le persone credono. Ecco cosa fa la differenza: credere in quello che facciamo ogni giorno ed essere supportati da persone che a loro volta credono in noi».
Sempre sul tema della ricerca Anna Urciuolo e Martina Pigazzi hanno raccontato i rispettivi progetti che portano avanti all’interno dell’Irp. Urciuolo si occupa del muscolo scheletrico e delle malattie neuromuscolari: «Amo il mio lavoro – spiega – e qui ho la possibilità di farlo al meglio». L’obiettivo del suo progetto: sviluppare nuove strategie terapeutiche per le patologie neuromuscolari così da poter ricostruire le cellule muscolari e quelle nervose che nel bambino sono lesionate.
Martina Pigazzi studia invece la leucemia mieloide acuta e parte dai numeri: «Riusciamo a curare il 70% dei bambini, purtroppo nel 30% dei casi arriva una recidiva e non ci resta che il trapianto, pratica molto invasiva per un bambino. L’obiettivo è eliminare il rischio di recidiva».
Spostandosi dal tema della ricerca a quello della sola scienza è intervenuto Luca Quareni, direttore del Musme, che ha spiegato come questo museo sia altamente interattivo, infatti «È vietato non toccare, lo diciamo sempre ai ragazzi che ci vengono a trovare, perché lavoriamo molto con le scuole. Il nostro scopo è far appassionare soprattutto loro alla scienza perché non devono pensare che sia qualcosa di freddo e distante».
Aziende e imprenditori hanno potuto toccare con mano quanto detto dal direttore e, dopo una visita guidata, si sono ritagliati del tempo per esplorare più a fondo gli spazi del museo, per poi riunirsi nella sala centrale. Qui tra luci colorate e l’esibizione di una violinista, la serata è proseguita chiacchierando di scienza e progetti futuri, con le ricercatrici che hanno risposto alla curiosità degli ospiti.
Un evento in favore della scienza a tutti i livelli con il medesimo obiettivo: avvicinare al mondo scientifico chi non lo conosce e mostrare quanto sia importante continuare a investire nella ricerca e nel progresso scientifico. Per farlo serve coinvolgere anche le aziende e le imprese a impegnarsi in questo, creando sinergia e collaborazione tra ricercatori e imprenditori. La donazione non è solo un gesto di fiducia, ma un investimento per il futuro di tutti.